Biografia

Nicola Del Ben

NDB

Nicola Del Ben, 1979, Italia.

Lavoro online dal 1997 in ambito marketing con specializzazione nel B2B.

In questi anni ho realizzato eventi e progetti di marketing sia personali che per aziende, prevalentemente italiane.

Tra questi figurano siti web artigianali multilingua, microsite e soluzioni di web publishing create su diversi CMS con relativa personalizzazione dei moduli.

Ho realizzato video aziendali con riprese e post-produzione, marketing multicanale nei social network, ricerca e sviluppo di sistemi SEO per il mercato nazionale ed internazionale, cataloghi aziendali, stampa digitale/offset per diversi supporti e grafica 3D.

In 28 anni di attività ho sviluppato una competenza multidisciplinare per progettare, realizzare e gestire progetti di marketing tattico-strategici implementando in prima persona il codice di programmazione, il web design e la grafica.

Questa sintetica bio vuole comunicare il mio percorso professionale e l'evoluzione che ho vissuto in relazione al marketing e al web.

scrivania
La mia attuale postazione di lavoro comprende: Workstation HP Z4, Wacom Intuos A4, monitor Samsung 32'' 4K, Adobe CC e circa 30 software di sviluppo. Il lavoro di progettazione viene generalmente iniziato su carta con specifiche schede tecniche realizzate ad hoc per ogni progetto. Successivamente viene realizzato un prototipo in Figma ed infine viene creato il codice con i framework NuxtJS e/o Symfony.
1983

Musica

La musica ha sempre tessuto la trama della mia esistenza, accompagnandomi attraverso ogni fase della vita con la sua presenza costante e trasformativa.

A quattro anni ho mosso i primi passi sul pianoforte da autodidatta, lasciandomi guidare dall'istinto e dalla passione pura per le note.

Il mio percorso formale si è consolidato presso l'Istituto Musicale Araceli di Vicenza, dove ho approfondito violino e pianoforte, per poi proseguire al Conservatorio Arrigo Pedrollo nella stessa città, specializzandomi in organo e composizione organistica.

Durante quegli anni ho esplorato le sonorità di pianoforte, organo e clavicembalo, sviluppando una particolare predilezione per la musica barocca e dedicandomi intensamente allo studio dell'opera di Bach.

A diciassette anni ho debuttato nel mondo del pianobar: suonavo a feste private ed aziendali, in chiesa e nei ristoranti per i matrimoni.

Per circa cinque-sei anni ho intrapreso la carriera di musicista stagionale negli alberghi del nord Italia, esibendomi come solista con tastiere e voce, gestendo autonomamente ogni aspetto del marketing e del management della mia attività.

La mia strategia promozionale si basava su un approccio diretto ma efficace: sfruttavo le referenze dei concerti precedenti e utilizzavo demo-tape, insieme alla copertura su giornali e riviste locali per costruire la mia promozione.

Oggi il mio viaggio musicale prosegue esplorando le profondità del blues attraverso la chitarra.

Chitarre 1
Chitarre 2

L'informatica

Iniziai ad usare il computer per esigenze pratiche: comporre brani musicali, scrivere partiture, stampare testi e gestire la corrispondenza via email.

Ben presto iniziai a realizzare autonomamente tutta la grafica pubblicitaria per le serate musicali e gli eventi che organizzavo: poster accattivanti, pieghevoli informativi e una miriade di volantini promozionali.

Fu il primo momento in cui riuscii a coniugare stabilmente il lavoro tradizionale con il marketing digitale attraverso la computer grafica.

Non avrei mai immaginato di continuare su questa strada, nonostante la mia naturale curiosità per tutto ciò che era nuovo. Quel mondo digitale mi sembrava estraneo alla mia natura di musicista, che per istinto e formazione preferiva il calore del suono valvolare e la concretezza degli strumenti meccanici all'asetticità dell'analogico, figuriamoci del digitale.

Solo le crescenti esigenze professionali mi spinsero ad approfondire l'uso del computer per sviluppare tutta la grafica necessaria alla promozione del mio lavoro musicale.

Intrecci nel pensiero-azione

Sviluppavo strategie di marketing su misura per il mondo musicale. Per le esibizioni in ville, locali e piazze utilizzavo un impianto valvolare Montarbo degli anni '60, sostituito in seguito da un più potente Montarbo 1000W con mixer Soundcraft.

-Organizzavo anche piccoli eventi locali dove noleggiavo la mia attrezzatura, sfruttando la sua considerevole potenza sonora.

Dopo le prime serate cominciai a utilizzare l'impianto per eventi più articolati e complessi. Mi dedicavo alle public relation, alla pianificazione strategica del marketing e persino alla distribuzione capillare dei volantini.

Il mio approccio al marketing era genuino e diretto: relazioni pubbliche, volantinaggio, collaborazioni con giornali locali, creazione grafica e tantissimo lavoro al telefono.

Selezionavo accuratamente le location per organizzare eventi e trovavo sponsor, dj e musicisti lavorando in completa autonomia per creare feste uniche nel loro genere. Spesso organizzavo questi eventi negli stessi locali dove mi ero già esibito come musicista.

Era un vortice creativo: marketing, musica, organizzazione eventi e grafica si fondevano in un intreccio di esperienze perfettamente complementari. Questi diversi ambiti si integravano comunicando tra loro, permettendomi di fare musica professionalmente in modo agile, flessibile e ben strutturato.

Ero diventato il manager di me stesso: tutto funzionava perché prendevo decisioni rapide seguendo l'istinto e applicando un metodo consolidato dall'esperienza. Pensiero e azione in perfetta sintonia.

1997

Usare il linguaggio della macchina

La mia curiosità per l'informatica non si limitò alla sola grafica digitale.

Mi avvicinai progressivamente al mondo della programmazione, iniziando a scoprire l'HTML per poi addentrarmi nei linguaggi di programmazione veri e propri come C, PHP e JavaScript.

I primi provider internet mi aprirono gli occhi sulle straordinarie potenzialità del web: un universo digitale dove era possibile creare praticamente qualsiasi soluzione comunicativa, superando definitivamente i vincoli del supporto cartaceo.

Il web mi offrì l'opportunità unica di far convergere online le mie passioni per la musica e la grafica, trasformandole al tempo stesso in attività redditizie.

Bisogna immaginare che WordPress, in quegli anni pionieristici, non esisteva ancora. Scrivevo ogni riga di codice manualmente e sperimentavo i primi sistemi di gestione dei contenuti come PhpNuke.

Furono quattro anni straordinari di pura sperimentazione, durante i quali l'esplorazione del marketing digitale e lo studio approfondito del web si rivelarono strumenti preziosi per arricchire e potenziare la mia professione di musicista.

2001

p/t

Con l'esperienza e il perfezionamento delle mie competenze grafiche, migrai verso software più professionali di Macromedia come Freehand, Fireworks e Director. Macromedia era all'avanguardia nei prodotti di computer grafica orientata al web.

Utilizzai per alcuni anni FrontPage e successivamente Dreamweaver per realizzare i primi siti web, ancora rudimentali ma funzionali. Era più una palestra creativa che un vero lavoro: un esperimento stimolante, un passatempo che nutriva la curiosità.

Nel 2001 sviluppai una metodologia innovativa che chiamai "pixel fratto tempo": una sorta di processo di miglioramento continuo ante litteram, ma strettamente legato al fattore temporale.

Questo metodo mi consentì di ripensare completamente l'approccio alla grafica e al marketing: massimo risultato ottenuto nel minimo tempo necessario.

Anche in questo caso il metodo p/t nacque da un'esigenza concreta: formalizzare un processo di gestione del marketing per un freelance con la passione dominante della musica.

Il principio era semplice ma rivoluzionario: partendo da progetti di complessità variabile, riutilizzavo codici, schemi produttivi e programmi per ottenere comunicazione modulare e convergente, rendendo lo sviluppo di nuove soluzioni flessibile e derivabile da quelle preesistenti.

Dal punto di vista concettuale equivaleva a creare un sistema manageriale dove tutti gli elementi risultavano perfettamente sincronizzati, organizzati e presentati in modo coerente, come componenti di un'identità corporativa unificata.

Riuscivo a produrre soluzioni qualitativamente superiori ottimizzando al massimo il tempo in funzione della convergenza comunicativa.

Fu il momento in cui la convergenza entrò definitivamente a far parte del mio approccio professionale.

Compresi rapidamente che l'informatica si interconnetteva a diversi livelli con il marketing e che, sostanzialmente, le tradizionali divisioni in settori e mansioni erano mere convenzioni formali.

Informatica, grafica e marketing rappresentavano tessere dello stesso mosaico strategico.

Creavo strategie di marketing pensate per il mondo analogico ma sempre trasferibili in digitale. Tutto ciò che sviluppavo al computer poteva essere utilizzato anche offline. Era un approccio al marketing che definirei trans-dimensionale.

2002

Vicenza Blues Festival

Quando l'informatica si trasformò in una professione consolidata, cofondai il Vicenza Blues Festival, progettando e coordinando tutti gli aspetti strategici e di marketing dell'evento per più di 10 anni.

Ancora una volta la musica si intrecciava naturalmente con l'informatica e il web marketing, creando sinergie creative e professionali.

Fu il periodo in cui, grazie a portali specializzati come Blues&Blues Italia, compresi appieno la vera portata delle mie strategie di marketing, che negli anni successivi sarebbero evolute in quello che oggi chiamiamo "social media marketing" nell'era del web 3.0 e dei social network.

In quasi dieci anni di intensa attività come organizzatore, marketer e grafico pubblicitario, sviluppai e realizzai centinaia di concerti di diverse dimensioni, ospitando band provenienti da ogni angolo d'Italia.

Vicenza Blues Festival
Il Vicenza Blues Festival è stata una manifestazione itinerante che ha portato a Vicenza e provincia centinaia di band provenienti da tutta Italia. Il Vicenza Blues Festival ha organizzato a diversi livelli più di 500 concerti nel territorio.
2003

Sviluppare con stile: CSS

Un breve capitolo della storia del web italiano.

Realizzavo progetti per piccole e medie imprese e professionisti utilizzando XHTML, PHP e i fogli di stile CSS.

I CSS stavano rivoluzionando il panorama web negli Stati Uniti. In Italia si continuava ancora a fare massiccio ricorso alle tabelle HTML: questo approccio condizionava pesantemente il web design, non tanto dal punto di vista puramente tecnico quanto da quello stilistico e metodologico.

Lavorare con i fogli di stile rappresentò un vero salto evolutivo.

Va precisato, per completezza storica, che i CSS venivano comunemente utilizzati solo per modifiche superficiali del contenuto come margini, colori e poco altro, non per il design vero e proprio.

A differenza di molti colleghi, utilizzai i CSS non soltanto per lo styling ma anche come strumento di web design completo, relegando la gestione dei contenuti esclusivamente all'HTML.

Questa separazione metodologica aprì il mio lavoro verso nuove possibilità espressive e creative.

Il web design basato sui CSS
è lo stile fatto struttura.

Con un web design interamente fondato sui CSS, la concezione stessa della programmazione si trasforma radicalmente: l'HTML diventa puro contenuto, mentre lo stile ingloba completamente la struttura visiva.

Una volta compreso questo principio fondamentale del web design, scelsi di andare controcorrente: eliminai il maggior numero possibile di proprietà inserite direttamente nell'HTML, migliorando significativamente il livello di astrazione e la qualità del codice.

L'impaginazione divenne una naturale conseguenza di questo approccio: rimossi dalla mia metodologia progettuale la maggior parte dei tag strutturali (in particolare le tabelle), delegando interamente la gestione del layout ai fogli di stile.

Questo si tradusse nella capacità di creare siti web più sofisticati, performanti e modulari.

Il panorama web si ottimizzava principalmente per Internet Explorer, anche se esisteva una minoranza di sviluppatori che seguiva la strada tracciata da Netscape e successivamente da Mozilla. Io feci parte di questa avanguardia.

Concetti avanzati come sprite, design adattivo e accessibilità facevano già parte del mio arsenale tecnico, grazie anche alla rigorosità dell'XHTML e alla validazione W3C che consideravo sempre fondamentale per un lavoro professionale.

L'utilizzo metodico dei CSS elevò il mio lavoro a una nuova dimensione qualitativa: progettai e realizzai siti web strutturalmente più complessi, ottimizzando le prestazioni di caricamento e sviluppando caratteristiche tecniche intrinseche che negli anni successivi si sarebbero rivelate preziose per l'ottimizzazione SEO.

Flash e 3D Studio Max

I giovani sviluppatori che operavano nel web intorno al 2000 potevano progredire solamente seguendo i trend emergenti oppure attraverso la sperimentazione diretta: non esistevano altre strade per raggiungere le terre inesplorate del digitale. Si navigava letteralmente "a vista".

È fondamentale calarsi nel contesto storico per comprendere le dinamiche dell'epoca: il web era profondamente diverso da quello che conosciamo oggi. La sperimentazione era l'unica via per crescere professionalmente. Non esistevano i tutorial, i corsi specializzati e i manuali che abbondano oggi. Non esisteva nemmeno YouTube, tanto per essere chiari.

In questo periodo fui positivamente influenzato da Flash, il software più iconico della storia del web per la creazione di animazioni, che mi consentì di superare definitivamente i vincoli delle pagine web completamente statiche.

Le animazioni e soprattutto un ambiente di authoring dedicato superavano brillantemente le limitazioni dell'HTML: era possibile utilizzare elementi tridimensionali e sincronizzare perfettamente l'audio con gli eventi interattivi delle pagine.

Avevo un background solido legato ad Altavista, alla SEO e alla semantica, tuttavia il design mi aveva sempre fornito risultati eccellenti su diversi fronti, specialmente nella presentazione progettuale.

Le due dimensioni non mi soddisfacevano più e Flash mi aprì nuovi orizzonti sperimentali. Fu proprio per questa ragione che incontrai 3D Studio Max.

3DS Max mi permise di integrare animazioni e rendering nei siti web in modo decisamente creativo e originale.

All'epoca alcuni professionisti realizzavano rendering architettonici o meccanici, ma pochissimi utilizzavano 3DS Max per arricchire l'esperienza utente dei siti web. In Italia eravamo davvero una ristretta cerchia di pionieri in questo ambito.

Combinando Flash e 3DS Max sviluppai un sito web completamente tridimensionale, interattivo, alimentato da dati dinamici, utilizzando API create appositamente, con audio integrato perfettamente sincronizzato.

Mantenni anche la tradizionale versione alternativa "light" in HTML, considerando che molte connessioni dell'epoca funzionavano ancora a 14-56 Kbps.

Furono sei mesi di sviluppo tra i più coinvolgenti della mia carriera, perché rappresentarono la prima volta in cui utilizzai intensivamente una pipeline di produzione costruita su misura per un progetto tanto complesso quanto innovativo per quei tempi.

Web Design Index 1
Web Design Index 2
2004
Palazzo del Monte - Vicenza
Il Palazzo del Monte di Pietà è un complesso monumentale costruito tra il XV e il XVII secolo a Vicenza, con la facciata principale sulla centrale Piazza dei Signori e i due fianchi su contrà del Monte e contrà Manin. Nella sua parte centrale incorpora la chiesa di San Vincenzo. il Palazzo Monte di Pietà di Vicenza - il primo fondato nella Terraferma veneta al tempo della Serenissima - venne creato dal Comune di Vicenza e ufficialmente aperto il 12 giugno 1486. (Fonte: Wikipedia)

Progetti da terzista

Nel decennio successivo fondai due web agency, operando come fornitore specializzato in modo più efficiente e organizzato, pur conservando sempre un approccio artigianale allo sviluppo.

Scelsi una sede che potesse incarnare perfettamente i miei valori: l'eccellenza artigianale della tradizione italiana unita alla modernità dell'innovazione tecnologica.

Fu un periodo di attività frenetica e appassionante, sia sul piano operativo che nella ricerca e sviluppo, al punto che negli anni ridussi drasticamente il numero di concerti, pur continuando a suonare nel tempo libero per mantenermi allenato e come piacevole passatempo.

2006
Car Web Shop - portale e gestionale auto
Car Web Shop contava circa 130 concessionarie iscritte con decine di migliaia di iscritti a rotazione. Generava 25.000 visualizzazioni giornaliere esclusivamente tramite la SEO

Car Web Shop

Sostanzialmente ero diventato un fornitore specializzato. Il cliente mi contattava, richiedeva un preventivo, io realizzavo il servizio e consegnavo il progetto completato.

Era già una fase professionale dove producevo seguendo standard consolidati. Per alcuni servizi avevo persino sviluppato un listino prezzi: una cosa che per la mia mentalità artigianale risultava quasi innaturale!

Un giorno, partendo da un progetto sviluppato per una concessionaria auto, valutai l'opportunità di entrare nel settore dei portali verticali.

Trasferii l'esperienza maturata nella SEO in un business di nicchia: un portale automotive che sincronizzasse automaticamente gli annunci pubblicitari con le auto inserite nei gestionali web personalizzati per le concessionarie.

I privati potevano inoltre vendere la propria auto gratuitamente e in completa autonomia: questo modello di business ibrido portò il sito web a ottenere un'ottima diffusione a livello nazionale.

Fu il mio primo vero servizio strutturato multiutente. Grazie a questo progetto imparai a redigere contratti di fornitura professionale, concentrandomi sulla scalabilità del modello di business.

Il portale raggiunse rapidamente 130 concessionarie iscritte, migliaia di utenti attivi e 25.000 visite giornaliere uniche.

Parallelamente offrivo soluzioni di web publishing e servizi grafici alle concessionarie che ne facevano richiesta.

L'andamento fu positivo fino a quando un competitor, con un modello di business radicalmente diverso, rivoluzionò il mercato spazzandoci via.

Non potendo sviluppare il progetto al livello necessario per rimanere competitivi, preferii chiudere il portale, sospendere le campagne pubblicitarie e dedicarmi più intensamente alla ricerca e sviluppo di nuove opportunità di business, sempre nell'ambito del web e del marketing digitale.

Produzione e limiti

Per due-tre anni lavorai intensamente come artigiano digitale: non esistevano domeniche, festività o compleanni che tenessero.

Questo ritmo serrato non mi opprimeva, al contrario. Possedevo energie abbondanti, sia mentali che fisiche. Ero giovane e riuscivo a dare il 110% senza nemmeno accorgermene. Questi sforzi intensivi mi condussero a comprendere diversi aspetti cruciali legati alla salute e alle prestazioni umane.

In questo periodo mi concentrai approfonditamente sul rapporto tra uomo e tecnologia.

Condussi diversi esperimenti su me stesso per comprendere i miei limiti produttivi: test di resistenza mentale e fisica, sessioni di sviluppo ininterrotte dopo periodi di riposo intensivo, superando persino i due giorni consecutivi di programmazione. Sperimentazioni di questo calibro.

Riuscivo a sostenere 100 ore lavorative settimanali, sette giorni su sette, adattando completamente il mio stile di vita a queste esigenze.

Sviluppai una mentalità professionale diversa e più consapevole, specificamente pensata per quei professionisti che dovevano necessariamente tutelare la propria salute attraverso regole rigorose, lavorando con un metodo produttivo analitico calibrato sulle performance biomeccaniche, psicofisiche e soprattutto nutrizionali.

Questo percorso di autoconoscenza mi aiutò a comprendere profondamente me stesso e i miei limiti operativi.

Avevo compreso che potevo (e dovevo) spingere ulteriormente le mie capacità. Il metodo era concettualmente semplice quanto complesso nell'applicazione pratica: ottimizzare il lavoro puntando strategicamente sullo stile di vita.

Ristrutturai completamente i miei servizi con una metodologia di sviluppo fortemente orientata ai motori di ricerca. Di conseguenza ottimizzai i tempi di produzione e migliorai la produttività, riuscendo a ritagliarmi spazi preziosi da dedicare al benessere personale.

L'esperienza acquisita anni prima con il metodo pixel/tempo si rivelò fondamentale da questo punto di vista, permettendomi di perfezionare diversi aspetti legati all'efficienza operativa e all'efficacia strategica.

La vendita online
è basata sulla domanda.

Siti Ottimizzati

Flash veniva ancora ampiamente utilizzato ma tecnicamente stava già uscendo di scena in modo inesorabile.

Le esigenze SEO di Google e le scelte strategiche di Apple, che anni dopo avrebbe rimosso completamente il supporto a Flash Player, stavano spazzando via tutto l'ecosistema web basato sulle animazioni.

Si trattava di dinamiche commerciali implacabili tra colossi tecnologici a cui noi sviluppatori dovevamo necessariamente adattarci.

Decisi di giocare d'anticipo: comprendevo che dovevo cavalcare l'onda della SEO con metodologie e tecniche ancora più sofisticate e specializzate.

Nel 2006 lanciai una divisione aziendale dedicata esclusivamente al posizionamento sui motori di ricerca.

Grazie all'esperienza maturata su Altavista, al reverse engineering degli algoritmi che avevo condotto negli anni precedenti e al background tecnico trasferito su Google, cominciai a strutturare un servizio SEO fondato interamente su ricerca e sviluppo, approccio analitico rigoroso e decisioni guidate dai dati.

All'epoca la richiesta di servizi SEO era in forte crescita e il mercato estremamente recettivo: non avevo alcuna necessità di promuovermi attivamente. I siti web che realizzavo fungevano da perfetti casi studio e questo aspetto della SEO era straordinariamente efficace.

Raggiunsi il punto di includere l'ottimizzazione SEO come standard integrato in tutte le soluzioni web che sviluppavo.

Mac in Show

Organizzai successivamente "Mac in Show", una mostra nazionale dedicata al design industriale ospitata nella prestigiosa Basilica Palladiana di Vicenza per circa due mesi.

L'obiettivo dell'esposizione era dimostrare concretamente, attraverso un'analisi approfondita del caso Apple, come il design nel settore meccanico-industriale potesse rappresentare un elemento strategico determinante anche per quelle aziende che tradizionalmente non lo consideravano parte integrante del loro business.

Depliant del Mac in Show 2006 (Vicenza)

Convergenza

Possedevo allora, e conservo tuttora, una biblioteca specializzata in informatica che continuava a crescere. Non ero mai completamente soddisfatto della mia conoscenza. Studiavo voracemente tutto ciò che potesse collegarsi al marketing, eppure mi mancava sempre qualcosa di essenziale. Qualcosa che, a ben guardare, praticavo istintivamente da sempre senza mai teorizzarlo.

Fu proprio in questo periodo di ricerca che acquisii piena consapevolezza del concetto di convergenza.

Il segreto della User Experience
risiede nell'interazione uomo-macchina.

Compresi che in fondo tutto si riduceva a semplici bit: testi, colori, formati, codici di programmazione. Era sempre la stessa materia prima digitale, elaborata in modi diversi, con strumenti differenti, per contesti diversi.

Quello che faceva realmente la differenza era l'omogeneità complessiva della soluzione: una grafica doveva apparire coerente tanto sul web quanto su carta, adattandosi perfettamente al supporto pur mantenendo inalterato il carattere stilistico distintivo.

Questa divenne la mia direzione strategica e questo approccio, intuitivo ma complesso nell'applicazione pratica, lo utilizzo ancora oggi: il minimo numero di elementi grafici per il massimo numero di contesti applicativi.

Per raggiungere questo risultato applicai rigorosamente il Principio di Pareto: l'80% del mio tempo veniva investito in ricerca e sviluppo, facendo confluire e interagire tutte le competenze acquisite negli anni nelle soluzioni di marketing e comunicazione, per ottenere una convergenza totale e sistematica. Il restante 20% rappresentava il lavoro esecutivo che consegnavo ai clienti.

Meno elementi, maggiore qualità, migliore focalizzazione strategica e soprattutto la possibilità di applicare in modo efficace e concreto l'innovazione attraverso la ricerca e sviluppo continua.

Il 3D sulla mia strada: Cinema4D

I primi progetti di web tridimensionale sviluppati con 3DS Max mi insegnarono moltissimo: percepii nuovamente che quel background tecnico doveva essere ulteriormente valorizzato e approfondito.

Ricercavo completezza espressiva e nuove dimensioni creative da esplorare.

Lo studio approfondito del 3D mi condusse ad osservare il cinema con l'occhio analitico del tecnico piuttosto che con quello passivo dello spettatore. Analizzavo metodicamente film ricchi di effetti speciali, spesso fermandomi su singoli fotogrammi per comprendere le tecniche utilizzate.

Concetti avanzati come compositing, tracking, texturing, parallasse, rotoscoping, masking, animazione particellare divennero il mio vocabolario quotidiano, che successivamente trasferì nel web design per creare micro-animazioni da integrare nei siti, simile a quando combinavo Flash con HTML per preservare gli effetti di posizionamento in ottica SEO.

In questo periodo mi iscrissi a un corso di specializzazione presso un training center riconosciuto (Zucchero di Kanna, Verona) per perfezionare le mie competenze nel rendering tridimensionale.

Qui acquisii le fondamenta del rendering professionale utilizzando Cinema 4D: tutto quello che avevo appreso precedentemente, combinando i rendering con After Effects, mi consentì di creare animazioni ed effetti visivi sofisticati per siti web, video promozionali e CD-ROM interattivi.

La limitata banda disponibile dell'epoca non favoriva però l'integrazione di rendering pesanti nel web, quindi sviluppai una filosofia di utilizzo selettivo, impiegando questi strumenti solo quando realmente necessari per valorizzare il contenuto.

Di conseguenza perfezionai significativamente la pipeline produttiva e gli aspetti tecnici, spesso attraverso il reverse engineering degli effetti cinematografici più complessi.

Continuai a lungo a sperimentare diverse metodologie progettuali integrando rendering 3D, compositing e tecniche cinematografiche nelle pagine web, sempre con un approccio funzionale e misurato.

2014

NHUB

I social network stavano vivendo una crescita esplosiva e dovevo necessariamente creare un collegamento strategico tra i profili social e i siti web aziendali.

La best practice dominante era (e rimane tuttora) quella di inserire semplicemente i collegamenti ai social media nelle pagine web tradizionali.

Consideravo questa soluzione utile dal punto di vista puramente informativo ma completamente inadeguata rispetto alle potenzialità di User Experience e di convergenza multicanale.

Sviluppai quindi Network-HUB: una metodologia innovativa di progettazione web in chiave social-sistemica integrata.

Attraverso un workflow specifico e un web design appositamente concepito, era possibile costruire un intero sito web ottimizzato SEO utilizzando direttamente i contenuti generati sui social network.

Un esempio concreto di multicanalità social-based tradotta efficacemente in linguaggio web design contemporaneo.

2015

Il web era cambiato

Ed ero profondamente cambiato anch'io con l'evoluzione del settore. Mi ero spinto forse troppo oltre i confini. Probabilmente abbracciavo troppi ambiti contemporaneamente: paradossalmente, avevo rischiato di perdere quella focalizzazione che era sempre stata il mio punto di forza.

Da una prospettiva diversa, cominciai gradualmente a privilegiare l'efficienza produttiva rispetto alla pura ricerca creativa.

Continuai a portare avanti progetti di dimensioni contenute fino a luglio 2017, quando decisi di interrompere definitivamente la mia attività di fornitore specializzato.

2017
Per capire il web
bisogna guardare il mondo reale
con occhi digitali.

Black3

Ho riflettuto sul percorso compiuto e ho immaginato il mio futuro professionale: due anni intensivi di ricerca e sviluppo per creare Black3, uno strumento innovativo per la generazione di algoritmi orientati al marketing strategico.

Integrando questo strumento con la formazione aziendale e corsi specializzati sull'utilizzo di tecniche e strumenti web avanzati, ho sviluppato un framework metodologico completo: un sistema di lavoro fondato su workflow sistematici e coordinati tra tutti i componenti del team.

Da luglio 2017 a dicembre 2019 ho sperimentato Black3 sul campo utilizzando LinkedIn come laboratorio naturale per i miei test, basandomi sull'analisi approfondita delle dinamiche di interazione con altri utenti e studiando migliaia di profili sotto molteplici aspetti, con particolare focus sugli elementi algoritmici.

Attualmente Black3 rappresenta il cuore delle mie strategie di marketing più avanzate.

Black3: algoritmi, workflow, formazione

Social Media Marketing

Durante questi due anni di sviluppo intensivo ho creato uno strumento specializzato per il marketing strategico, fortemente orientato ai processi operativi e capace di generare risultati concreti e quantificabili per qualsiasi tipologia di azienda: Black3.

Tra giugno e dicembre 2019 ho utilizzato la versione beta di Black3 per completare lo sviluppo della release 1.0 attraverso rigorosi test sul campo, ottenendo questi risultati significativi:

2019

Alchemical Pixel

Sviluppo un servizio innovativo di business olistico fondato sul web design strategico, che integra organicamente il lavoro precedentemente sviluppato con Black3, incorporando management di processo personalizzato e pianificazione strategica del piano marketing aziendale.

Riposiziono il sito web al centro dell'ecosistema business promuovendo un concetto rivoluzionario: un sito web di eccellenza deve funzionare come motore primario dell'intera strategia aziendale di marketing e comunicazione.

Con questa filosofia operativa il sito web trascende la sua funzione tradizionale di mero strumento comunicativo: diventa il fulcro strategico del business.

Il sito web non è una cosa che si possiede,
è un metodo di lavoro.
Alchemical Pixel: marketing, business, management
Ricevi via email strategie efficaci di marketing per il tuo business