Questo articolo è stato originariamente scritto su LinkedIn il 22 ottobre 2019
Oggi per curiosità sono andato a testare un po' di funzionalità con la ricerca di LinkedIn.
Ad un certo punto ho scritto nella stringa di ricerca: "antico muratore del web", il job title che utilizzo su LinkedIn.
Come risultato è uscito un post di approvazione della dott.ssa Piera di Stefano.
Mentre la memoria vaga pensando a quel post e mentre la mano sta per chiudere la finestra, per istinto provo a cercare una frase diversa: "antico muratore".
Compare lo stesso post, ma questa volta con una differenza: esce un secondo post sotto a quello uscito precedentemente.
Non colgo immediatamente il motivo di questo secondo post. Così, spinto dalla curiosità, decido di scoprire il motivo per cui LinkedIn me lo presenti.
Leggo il post: nessuna parola che abbia a che fare con il mio profilo LinkedIn.
Leggo le didascalie e il profilo dell'utente di quel post. Leggo tutto, perfino se c'è qualcosa che possa essere semanticamente agganciato a quel post.
Non trovando alcun nesso logico penso: "E niente sono stati gli alieni".
Ci rifletto qualche secondo. Decido quindi di guardare quel video per capirci qualcosa.
Lo guardo tutto.
Ad un certo punto blocco il riproduttore e torno indietro di qualche secondo.
Cosa sento?
Riascolto tutto e scopro che in determinati punti del testo c'erano le parole "antico" e "muratura".
Muratura e non muratore. Stavano parlando di "ponte in muratura".
Penso subito: "Interessante!"
LinkedIn utilizza un sistema per effettuare ricerche su parole simili.
APPROFONDIMENTO:
Su LinkedIn ho scritto un articolo su come funzioni veramente LinkedIn dal punto di vista tecnico. Leggi l'articolo "Dietro LinkedIn"
Andiamo avanti.
Il dubbio
A questo punto mi sorge un dubbio: "su LinkedIn non esiste la funzione di riconoscimento del testo sulle immagini. Fanno il riconoscimento vocale nei video per indicizzarli?".
Riscrivo la ricerca: "ponte in muratura".
Tac: esce fuori.
Questa volta i video sono quattro e non due!
Mmm, interessante.
Allora vado a vedermi tutti e quattro i video sperando di sentire quelle frasi o parole.
Risultato? Nel testo dei post non esistono quelle parole, eppure ci sono dei risultati
Da notare che il contenuto più rilevante, presentato per primo, è quello dell'azienda Paver Costruzioni spa.
Nello screenshot non si vede, ma al minuto 4:48 dicono la parola "ponte"!
Questo sta ad indicare che se LinkedIn non trova la frase composta cerca di usare le parole singole della frase come pattern testuale da applicare all'audio del video.
Altri test: la ricerca continua!
Per questo esperimento penso a qualche frase "giusta", ovvero che non sia troppo utilizzata.
Vado quindi a sentire altri video questa volta di due giornalisti, sperando di trovare notizie generiche per usare pattern fuori contesto, tipo "insegna dei nubifragi": una frase appositamente assurda che non dovrebbe dare risultati.
Ascolto bene l'audio e cerco di non usare parole che gli autori abbiano usato nel testo e nei tag.
Risultato:
Noto anche che LinkedIn non comprende tutte le frasi alla perfezione.
LinkedIn inoltre utilizza un meccanismo che valuta la pertinenza dei risultati basandosi sulla prossimità delle parole: se sono vicine il contenuto viene mostrato per primo. Se invece sono distanti effettua un'analisi semantica valutando le loro combinazioni. In questo caso le parole in ordine sparso possono rappresentare le frasi della ricerca.
Provo allora con parole che possono essere estratte da una frase, utilizzando cioè un approccio semantico.
In questo caso non ho usato le doppie virgolette per effettuare la ricerca.
Racchiudere una frase tra virgolette doppie consente di ricercare la frase esattamente com'è scritta, cioè senza analisi semantica.
Risultato:
Funziona ancora e ancora.
Conclusioni
- LinkedIn ha la capacità di interpretare l'audio nel video e di utilizzarlo per indicizzare i post.
- Questa particolarità del sistema permette di migliorare il marketing dal punto di vista SEO per i social.
- Ho notato che le frasi con stop words (es. in, a, per ecc.) vengono meno indicizzate tipo "aperitivo di marketing" non è uguale a "aperitivo marketing".
- LinkedIn interpreta correttamente solo parole perfettamente scandite. Se fate un video farfugliando un contenuto, con echi e rumori di fondo che inibiscono l'ascolto cristallino dell'audio perdete la possibilità di usufruire di questa potenzialità nella ricerca, cosa che si traduce in una minor visibilità dei post.
- Si può usare questa tecnica per bilanciare il contenuto del testo e quello del video in allegato, differenziando il contenuto.
- Una tecnica per aumentare la pertinenza potrebbe essere quella di postare il riassunto del video nel post e poi allegare il video (i video linkati fanno meno visite). Per ottenere video di qualità è meglio caricarli direttamente con LinkedIn piuttosto che condividere un video esterno.
- LinkedIn non è in grado di tradurre ed indicizzare i miagolii dei gattini che ogni tanto spuntano su LinkedIn. Questo significa che i video devono essere tarati a livello SEO quando si vuole dire qualcosa di rilevante.
- La cosa forse più importante: siccome LinkedIn è in grado di indicizzare l'audio è importante valutare la correlazione tra quello che guardiamo e la pubblicità contestuale che acquistiamoperché il targeting viene sicuramente valutato usando anche questo parametro.